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Scrivi un commento al testo di Abraxas
Al paradiso dei mendicanti damore

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Qualcosa ho visto o così credo
Nel labirinto dei pensieri traditi
Nelle gemme in svendita
Al mercato dei ricordi confusi
Nello scrigno delle emozioni in blu.

Eppure eri ancora tu a guidarmi
Nelle vie di una città senza dolore
Nei solchi del destino a puntate
Nel vento che scuote foglie appassite.

Qualcosa hai visto di molto strano.
Una grotta col cartello "affittasi a ore"
E la fila delle anime al settimo piano
Del paradiso dei mendicanti d'amore.
Un film in cui la morte e la compagna sfigata 
Si baciano e non c'è nessuno da condurre
Ai confini della foresta pietrificata.

Sono i sogni confusi di una notte tra tante
Veri come un gioco d'ombre
In una sera senza luna, né stelle
O come un danzatore di flamenco
Nella terra dei draghi e dei ghiacci.
Eppure restano impressi, scavano trincee
Nel pozzo più profondo dell'anima.

Non hai capito nulla, anch'io mi chiedo
Cosa c'è da sapere di più a corredo
Se non che siamo stati un freddo inverno,
Un arcobaleno che filtra tra la nebbia
Una luce spettrale, un suono sordo
Un temporale senza lampi
Una preghiera recitata a metà.

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